LABORATORIO KING LEAR
BUCAREST – Teatro Jon Dalles (Università Popolare delle Arti) Fondazione Geo Barton
Monkey Mood Roma
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"Spetta a noi il peso di questi tristi tempi. Dobbiamo dire ciò che sentiamo dentro e non perché siamo costretti a dirlo. Il più vecchio di noi ha sofferto Noi che siamo giovani non vedremo mai così tante cose e non vivremo certo tanto a lungo." W. Shakespeare
Il laboratorio, rivolto ad attori professionisti, mira all’affinamento di diverse tecniche attoriali di base, (tecnica vocale, studio del movimento, recitazione) attraverso esercitazioni pratiche in lingua italiana. Tali esercitazioni prenderanno in considerazione :
a) L’analisi approfondita del testo
b) La definizione dei rapporti fra i personaggi
c) L’utilizzo del ritmo nella lingua italiana
d) La ri-accentazione delle sillabe ad uso espressivo nella voce parlata
e) L’uso della vocalità
f) La parola poetica
g) La memoria emotiva ed affettiva
h) Training fisico e vocale
"Tramite questo laboratorio di ricerca interpretativa, vorrei tentare di accedere a situazioni ed emozioni molto complesse con i mezzi del teatro, cercando di arrivare quanto più possibile vicini ad una "verità" propria di altre età, lontana dagli stili e dalle mode recitative attuali. Si tratta di una “introduzione” ad un lavoro articolato su più livelli. Lear è un leggendario sovrano della Britannia, vissuto alcuni secoli prima di Cristo che, vicino alla vecchiaia, decide si dividere il suo regno tra le figlie e i mariti, pur mantenendo la sua autorità regale. E' la tragedia dei padri incapaci di capire i loro figli, padri che sono ciechi di fronte all'adulazione dei figli che li vogliono ingannare e ciechi di fronte alla devozione dei figli che invece li amano. Lear pagherà i suoi "errori politici" a caro prezzo: non riconoscerà l'affetto e la sincerità di Cordelia e affiderà il potere nelle mani sbagliate con effetti distruttivi. Sino a quel momento Lear aveva potuto dettare leggi e norme. Improvvisamente la sua vita viene sconvolta da un'esperienza che lo pone non dal punto di vista del dominatore ma del dominato. Lear si rifugia così in una sorta di "seconda infanzia" che gli procura un'innocenza che rende ancora più crudeli le azioni delle due figlie Goneril e Regan e nel momento in cui finalmente inizia a dire la verità viene considerato pazzo. Molti elementi di questo testo naturalmente fanno pensare alla nostra società e alle sue discutibili consuetudini: si tratta di un analisi puntualissima del Potere e dei suoi effetti sulla psiche umana. La lente deformante dell'ego e del dominio acceca gli occhi del sovrano e del politico e lo spinge al più totale isolamento affettivo. Intendo qui lavorare esclusivamente sul testo e la sua interpretazione, cercando di avvicinarmi in punta di piedi al cuore del mistero di questa meravigliosa opera, confrontandomi con umiltà con le grandi interpretazioni del passato, che non vanno mai dimenticate o rinnegate.
In questo percorso ci guidano la follia, l'innocenza,la ricerca, l'energia, la dolcezza e la determinazione propria dei giovani. "
Daniele Salvo